martedì 21 ottobre 2008

Precari fuochisti

La precarietà del lavoro dipendente investe ormai tutti i settori e tutte le figure professionali.

Per chi avesse visto Il Signore degli Anelli - Il Ritorno del Re, specie al cinema: il vicino di poltrona si rigira per mettersi di pancia e voi venite improvvisamente svegliati, anche perché lui, non contento di avervi disturbato, continua a russare anche a pancia in giù. I sonnambuli vagano per la sala scontrandosi, voi aprite gli occhi e li state ancora stropicciando quando assistete alla scena in cui di colpo su una montagna innevata e lontana un fuoco si accende. Passano pochi minuti e su un nuovo monte più in là bruciano altre fiamme. Di cima in cima la richiesta di aiuto viene comunicata accendendo pire su pire, e così il messaggio percorre chilometri.

Chi lavora su quelle cime? Quali ammortizzatori sociali sono previsti per i lavoratori certamente assunti a progetto - e il progetto è accendere il fuoco, ora che la guerra è scoppiata e loro hanno assolto il compito, dopo turni da 12 ore a fissare la montagna di fronte? Quale altra città si troverà un dirimpettaio ingombrante come Sauron, da fronteggiare, tanto da dovere assumere dei guardiani da fuoco esperti, ma ormai attempati e fuori mercato?

Come non ricordare le giuste preoccupazioni dei personaggi di Clerks a proposito degli operai a bordo della Morte Nera in costruzione?

Nell'episodio precedente Saruman aveva scavato quella buca profondissima nella terra, estirpato alberi per alimentare la sua produzione di bestiacce, distrutto l'ambiente, inquinato l'aria. Si tratta di una scena interessante, che sicuramente meritava almeno dieci minuti di veglia durante la visione.
Alla fine arrivavano gli uomini-albero, la natura che puniva l'uomo vecchio e cattivo che aveva osato sfidarla.

Stiamo assistendo alle spinte dei nostri industriali che hanno portato il governo sulla strada della revisione degli accordi sulla riduzione delle emissioni di sostanze inquinanti nell'ambiente, a causa dei costi maggiori che una produzione (un po' più) sostenibile e responsabile porterebbe rispetto alla ricchezza che si ricava da una produzione insostenibile e irresponsabile. Si è parlato anche, per dire, di rivedere le nostre posizioni circa il protocollo di Kyoto.

Difficile dire se nei fossi e in cima ai monti desolati si sia pensato bene di votare per Sauron o Saruman. Di certo la Prestigiacomo non è Barbalbero.

Soprattutto, peggio la fornace di Mordor o la ThyssenKrupp?

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